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Convegno nazionale UNGDCEC “La centralità del Dottore Commercialista nei sistemi di pianificazione e controllo aziendale”

Si è svolto a Reggio Emilia il 5 e il 6 ottobre 2017 il convegno nazionale UNGDCEC sul tema “La centralità del Dottore Commercialista nei sistemi di pianificazione e controllo aziendale”, tema che abbiamo trovato di particolare interesse alla luce della profonda trasformazione che la nostra categoria sta attraversando negli ultimi decenni.

La continua legiferazione degli ultimi decenni in materia fiscale ha generato un eccesso di regolamentazione elevando notevolmente il numero e il costo degli adempimenti che gravano quasi esclusivamente sui professionisti.

A causa di questo superlavoro richiesto ai dottori commercialisti (spesso neanche adeguatamente remunerato dal mercato), si è perso negli ultimi decenni quel rapporto di fiducia tipico che legava commercialista ed imprenditore, visto oggi il più delle volte come mero costo imposto dallo Stato.

Non è un caso che la nostra categoria debba affrontare negli ultimi anni la concorrenza impari di consulenti non qualificati e quindi non adeguatamente formati, fino ad arrivare al celeberrimo “escapologo fiscale”. La categoria da anni reclama, giustamente, il ruolo che le spetta.

Abbiamo trovato quindi in questo convegno un’interessante risposta a tali problematiche.

Fino a qualche decennio fa l’imprenditore “a colpo d’occhio” era capace di monitorare più o meno autonomamente l’andamento della propria impresa, valutazione semmai confermata da una neanche troppo approfondita analisi ai dati di bilancio.

Tuttavia i contesti competitivi sono oggi profondamente diversi rispetto al passato.

La maggiore concorrenza determinata dalla libera economia di scambio e la veloce evoluzione della tecnologia diversificano prodotti e mercati che richiedono maggiore flessibilità: alla produzione di massa si sostituisce un’offerta mirata e personalizzata al cliente, prodotta su specifica richiesta, ed è necessario supportare le decisioni prese con un sistema di dati, contabili ed extracontabili, molto più raffinato.

Si coglie quindi nelle PMI più dinamiche un nuovo fabbisogno di assistenza e consulenza strategica, fatto di analisi sulle marginalità, sostegno all’internazionalizzazione e alla ricerca di nuovi mercati, aiuto sulla costruzione dei prezzi dei prodotti, analisi dell’efficienza del personale, calcolo dei costi dell’organizzazione che, lo studio tradizionale, fondato prevalentemente sulla consulenza contabile e fiscale, non è generalmente in grado di offrire.

Il professionista può attraverso un approccio consulenziale proporre soluzioni per far emergere valore attraverso un percorso di sistematizzazione della conoscenza teso alla diffusione di maggiore comprensione e consapevolezza dei processi aziendali ovvero, ad esempio, un contributo al miglioramento della redditività per unità di business o di maggiore equilibrio finanziario. La rivoluzione digitale che stiamo vivendo negli ultimi anni può allora essere strumento privilegiato per organizzare le informazioni contabili ed extracontabili in un sistema molto più raffinato rispetto agli strumenti tradizionali.

Si crea quindi, per il Dottore Commercialista, l’opportunità di offrire, ai propri clienti, nuovi servizi di consulenza ad alto valore aggiunto, chiamati a rispondere alle reali richieste di gestione dell’impresa moderna e globale, tornando “vicino” al business aziendale come già accaduto in tempi passati.

Per essere realmente utili alle imprese clienti, gli strumenti di controllo, in futuro, dovranno necessariamente materializzarsi in un sistema di controllo continuativo che l’azienda possa utilizzare “quotidianamente” per la conduzione delle variabili di business in continuo cambiamento.

Troviamo tale nuovo approccio di particolare interesse soprattutto per le nuove generazioni di colleghi, spesso sfiduciati dalle prospettive che il mercato offre loro oggi.

L’UGDCEC Bolzano